Gli scienziati conoscono meglio la Luna dell’Antartide. Pare incredibile, ma è proprio così. Da quando fu effettuato il primo sbarco sulla Luna, nel 1969, furono raccolti dagli astronauti oltre 2400 campioni di rocce e minerali da vari siti lunari. Invece, del basamento roccioso antartico, i ricercatori e gli scienziati sono riusciti a raccogliere finora solo pochi campioni geologici provenienti da 13 località. Eppure, proprio dai segreti delle profondità del ghiaccio dell’Antartide potrebbero arrivare risposte importanti sulle dinamiche dei cambiamenti climatici e sul futuro del pianeta. È per questo che una nuova spedizione internazionale, il progetto SWAIS2C che per l’Italia vede in prima fila l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è in partenza per studiare il basamento roccioso che sta sotto alla calotta dell’Antartide. E capire – questo l’obiettivo finale – se la piattaforma di ghiaccio di Ross e la calotta antartica occidentale (Wais, ovvero West Antartic ice sheet) si fonderanno in seguito al previsto aumento della temperatura media globale e pari a +2°C, rispetto a quella dell’era preindustriale.